Mauritania 2006
Decido , dopo una lunga parentesi , di Africa meridionale e orientale, la mia preferita, di ripercorrere le piste del Sahara. Anche per rivedere , e stare un po' insieme , al gruppo di amici di Chiavari, con i quali abbiamo percorso numerose piste africane. Sia Sahariane , che savana oppure foresta. Sarò a bordo con Nando, su di un autocarro Scam, motorizzato Iveco, equipaggiato con cellula abitativa, e con l'incombenza di portare a bordo tutti i viveri per la spedizione. Enrico , e Mimmo saranno con una Toyota kzj95, poi Fabrizio e Adolfo con la Toyota kzj90 , Gino con Alfredo,Land Rover Discovery Tdi300, e last but not least, per stare in tema Land Rover Enzo e Giandomenico, con una land Rover 90 Tdi300. Il viaggio in programma era anche piuttosto impegnativo, sia come fondo,molta sabbia, che come itinerario, nei 8.400 km di percorso preventivati, c'era un tratto di 1.200km senza rifornimenti, senza pista, solo navigazione, e, dato che nella zona non c'erano pozzi ,nemmeno qualche nomade mauro ( sono tipo i tuareg) . Considerazioni a parte, passiamo alla cronaca: Si parte da Genova , con il traghetto Marrakech express, potrebbe sembrare una presa in giro, ma si chiama così davvero, alla una di pomeriggio del 10 febbraio. La traversata dura la bellezza di 52 ore, al termine delle quali sbarchiamo a Tangeri, le pratiche di dogana e polizia sono celeri e , dato che sono le 18 , usciamo dal porto e dirigiamo a sud. Dopo un paio di ore ,troviamo un albergo, ceniamo e poi una doccia e a letto. La mattina dopo, colazione marocchina, con il te alla menta, proprio un mazzetto di foglie fresche di menta nel te caldo, molto buono, e , le brioches calde, il Marocco mi ha fatto una ottima impressione, le persone sono gentili, le autorità pure, i posti sono belli e si mangia pure bene, ah! si spende anche poco!! Dopo la colazione ci rimettiamo in movimento , la giornata trascorre in auto ,come peraltro quasi tutte le altre successive, anche perchè i ragazzi si accorgono di avere messo troppa carne al fuoco , troppi chilometri per i giorni a disposizione, e allora dovremo marciare. Alle 14 breve sosta per uno spuntino , poi via fino a sera , ci fermiamo ad Agadir per la cena, di pesce, buono!, poi via di nuovo , fino a mezzanotte!! Facciamo tappa a Boyedor, nell'ex Sahara Spagnolo ,ora territorio marocchino. Attenzione, albergo con scarrafoni!! La mattina successiva risvegliati dal muezzin, che recitava la preghiera del mattino, ci rechiamo nel più vicino bar per la colazione con l'immancabile te alla menta, poi via di nuovo, per un'altra tirata, che si fermerà solo all 21 della sera per un campo , a lato della strada, quasi al confine Mauritano. Che raggiungiamo nella mattinata successiva, le pratiche sono abbastanza celeri. Ci traferiamo a Nouadibou, per cambio moneta e assicurazioni veicoli, al tramonto imbocchiamo la pista che dirige a est, costeggiando la ferrovia, famosa per il treno più lungo del mondo, tre chilometri, che trasporta il minerale di ferro dalla miniera fino al porto. Campo sotto una duna, la sera si alza il vento , per cena ,pasta ,pesto e sabbia, toglie il tartaro dai denti! Al risveglio il vento è calato, colazione e partenza seguendo la ferrovia, la pista è di sabbia soffice ed è piuttosto lenta, il caldo inizia ad aumentare, siamo circa a 27 gradi, la sera si arriva a Choum , si legge shum, campo fuori dal paese. Sorpresa la mattina dopo , durante i primi chilometri la Land di Enzo , lascia una grossa scia di olio : Rivelatosi poi una cosa banale, solo un tubo lento. Il contesto ci fa però scoprire ,che nel camion di Nando, quello sul quale ero pure io , il portaruota di scorta è rotto , occorre saldarlo. Ci fermiamo ad Atar, io , essendo il meccanico della spedizione, lo smonto, il mio amico lo porta a saldare, io resto vicino al furgone per tenere sotto controllo la situazione. Il portaruota è pronto, via a montarlo, poi rifornimento e via verso Chinguetti, visita al paese, sede della più antica biblioteca coranica e patrimonio dell'unesco. La sera arivamo a Wadane, troviamo un albergo, bello , nuovo ma non manuntenzionato e completamente in decadenza, poca acqua e fredda, doccia da incubo. La mattina successiva, visita alla città vecchia di Wadane, circa del 1.200,ora diroccata, poi partenza per El-beyed, un cratere di circa 40 km di diametro,pare che sia stata una meteora, sì un po' di tempo fa eh? Fra l'altro zona di ritrovamenti di suppellettili del neolitico. Campo poco oltre El-beyed, dopo avere scalato una duna di circa 150m , che mi è servita a misurare le possibilità del furgone, piuttosto in difficoltà, se paragonato con le altre macchine. Arriviamo al forte di El-galluya nella mattinata, vediamo un po' di pitture rupestri nel canyon che ci immette nella spianata di dune di 500 km , che dovremo attraversare navigando con il satellitare ,come in mare. Facciamo una insabbiata , poi poco dopo una sosta per mangiare qualcosa proseguiamo ,ci insabbiamo ancora poi dopo avere disceso una duna molto ripida , in un tratto di sabbia soffice ,il motore del furgone parte a pieni giri di sua iniziativa, il mio amico tenta di spegnerlo togliendo la chiave, ma il motore continua nella sua corsa ,allora cerchiamo di mettere la marcia per spegnerlo con la frizione, ma nella concitazione si rompe il pedale della frizione, al che poco dopo si spegne da solo. Panico, tentiamo di riavviarlo ,ma non parte. A me viene un sospetto orribile, si è alimentato del suo stesso olio fino a distruggersi girando molto oltre al suo regime di esercizio. La mattina dopo il mio amico chiama,col telefono satellitare il meccanico della assistenza Iveco, che gli dice che potrebbe essere un iniettore che è rimasto aperto che non fa partire il motore. Li smonto , e trovo che il secondo si è fuso con il fuorigiri, il motore potrà andare solo a tre cilindri, con conseguente perdita di potenza. Una volta avviato , mi accorgo di una grossa perdita di olio : il turbocompressore butta olio all'interno del motore ed anche all'esterno, il responsabile del guaio è lui. Il problema che in quelle condizioni non è riparabile. Decidiamo allora di abbandonare il camion, rientramo a Wadane, troviamo un tizio che si incarica del recupero , con un camion ancora più grosso ,poi , I ragazzi ci accompagnano a Nouakchott,la capitale , il giorno dopo troviamo un volo per Parigi . Così , il mio viaggio si è fermato a due terzi della sua effettiva durata. Il resto del gruppo è poi rientrato , via terra ,seguendo la costa Mauritana ,prima e Marocchina poi, fino a Tangeri. Lì si sono di nuovo imbarcati, per Genova. La traversata, ho poi saputo , è durata circa dodici ore in più ,rispetto all'andata...un delirio! A grandi linee, ma neppure troppo , questo è il resoconto del mio tribolato , ma comunque sempre interessante e piacevole, viaggio. ... Andrea
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